30 anni single? Non disperare! Infatti, se una volta questo poteva essere un fattore di disagio, oggi non è più così.
La civiltà attuale dalla fine della seconda guerra mondiale fino ad oggi ha subito notevoli trasformazioni in ogni ambito dell’esistenza umana. Iniziando dalla tecnologia, che in pochi periodi ha assistito al progresso dei computer e dei dispositivi mobili, fino all’avvento di internet che ha reso il mondo accessibile a tutti.
Senza dimenticare le relazioni sociali, che sono ormai soggette a dinamiche peculiari come i social media o i messaggi.
Sistemi che se da un punto di vista hanno aperto nuove prospettive per conoscere, parlare e raccontare se stessi, dall’altro inevitabilmente hanno determinato anche un incremento di uno status sociale nuovo, quello della persona sola, non sposata e senza figli, che prende il termine anglosassone di “single”.
In questo approfondimento parleremo proprio dell’essere single a 30 anni.
I principi della vita da single
Se a trent’anni si è ancora single, significa che nella propria vita sono state prese delle decisioni in base a delle priorità differenti rispetto a quelle che la società ci indica. Essere single a trent’anni, quindi, in questi casi è una scelta.
Altri invece si sono trovati single perché hanno ricevuto delle esperienze negative nei rapporti sociali. Altri ancora dopo una vita passata a considerare l’amore per una persona al primo posto, si sono sentiti traditi e per fortuna o sfortuna, sono stati lasciati da quell’individuo di sesso maschile o femminile, rimanendo single.
Alla base della vita da single comunque vi è sempre una scelta e una scala di valori che non pone al primo posto la vita di coppia.
Altra cosa da considerare è che la vita a trent’anni non è finita sia per un uomo o per una donna. A trent’anni la vita è appena iniziata, dato che l’esperienza aumenta, la realizzazione lavorativa ci permette di valutare meglio la nostra condizione come individuo all’interno di un gruppo sociale e ora si considera il momento di porre le basi per un rapporto duraturo con una persona. Non sempre ritrovarsi single a trent’anni viene vista in maniera identica dall’uomo o dalla donna.
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Avere trent’anni ed essere single per la donna
Nella consuetudine sociale della scorsa generazione la donna doveva sposarsi entro i venticinque anni per essere sicura di avere figli sani. Erroneamente si pensava che il suo status di persona sana si trasferisse in maniera automatica anche al figlio.
Questa considerazione ovviamente era abbastanza riduttiva. Dato che anche quelle donne che mettevano innanzi a loro la carriera non pensando principalmente a costruire una famiglia, nella generazione precedente alla nostra erano additate con termini non sempre piacevoli e considerate delle persone da additare come esempio per chi pensava solo al lavoro e poco alla famiglia.
Non avere una relazione continua, portava a considerazioni altrettanto poco edificanti come considerare quella donna di troppi facili costumi perché aveva avuto più relazioni amorose. Per fortuna la società si è evoluta e la donna ormai ha gli stessi diritti sociali dell’uomo di avere una vita da single a trent’anni.
Importante è che una donna single a quest’età non pensi di essere vecchia o in estremo ritardo per crearsi una famiglia e avere uno o più figli. Dalle ultime statistiche effettuate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, si attesta che la fascia di età delle donne incinte è salita dal range di 18-25 anni, a quello di 30-37 anni. La percentuale è in netto aumento, dimostrando che aver pensato per i primi anni dopo la laurea o il diploma di studi a se stessi, non è poi una cosa così tragica, dato che comunque alla fine le donne possono partorire figli sani anche dopo i venticinque anni.
Questa scelta non deve diventare un problema psicologico. Infatti un altra statistica non altrettanto bella affianca quella precedente. La percentuale di donne che nella fascia di età tra i trent’anni e i quaranta che ha prenotato una consulenza presso uno psicologo o un consultorio è in netto aumento, dimostrando come lo status di essere ancora single all’età di trent’anni, sta diventando per una maggioranza sempre più ampia di donne, un vero e proprio problema. La vita non finisce a trent’anni, ne gli stimoli a una vita di coppia e alla possibilità di avere un figlio.
Quindi mettete da parte la depressione e rimettetevi in gioco, uscendo con gli amici, partecipando a feste, conoscendo qualche collaboratore nel mondo del lavoro. Modernizzate il vostro aspetto se reputate che volete un cambiamento e non pensate che l’amore sia qualcosa di impossibile. Non cercatelo in ogni persona che incontrate.
Rompete gli schemi e le convenzioni, e non ragionate con la mente ma con il cuore. Il vostro istinto vi guiderà il giorno in cui conoscerete la persona giusta. Ricordate che gli stereotipi in amore non esistono. A trent’anni avete il vantaggio di essere a conoscenza di quello che desiderate, di avere una sicurezza nel mondo del lavoro e di dover solo completare voi stesse dal punto di vista di una relazione sicura. La vostra maturità fisica e morale, vi spingerà a poter scegliere e valutare la persona giusta per voi. Lasciate perdere i social network o i gruppi di chat di incontri.
Certo questi mezzi permettono di farvi conoscere persone, di arrivare dove una festa o una cena non può farvi giungere. Ma non vi è nessuna rconoscenza relazionare a scrivere messaggi. Parlare con una persona è fondamentale, così come guardarla negli occhi. Essere single a trent’anni non è qualcosa di negativo, ma vi può aprire porte e prospettive nuove.
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Avere trent’anni ed essere single per un uomo
Se la donna, come futura madre è sottoposta ancora oggi a enormi pressioni sociali, per l’uomo essere single a trent’anni può essere quasi considerato come una condizione normale. L’uomo infatti a quest’età inizia a pensare alla famiglia a come trasferire il suo patrimonio genetico a un proprio figlio. Quindi l’uomo rispetto alla donna arriva a essere single a volte e soprattutto per una scelta sua personale. Naturalmente questo aspetto non deve essere generalizzato.
Se da un lato vi sono uomini che accettano il ritrovarsi single a trent’anni, ve ne sono altri che hanno difficoltà nelle relazioni con le donne e non riescono sia per il lavoro che svolgono sia per le difficoltà relazionali a uscire dalla vita da single, status che non desiderano ma non riescono ad allontanare. Anche in questo caso, spesso non è un problema relazionale, ma un limite che si determina nella psiche degli uomini, limite che porta a considerare se stessi al di sotto della condizione media.
Si vedono i propri amici sposarsi, avere il primo figlio. In quei momenti, guardando indietro si considera che si è vissuto solo per il lavoro e la carriera e si pensa di aver perso tempo a disposizione. Alcuni considerano che tutte le donne di cui si potevano innamorare sono ormai impegnate, dato che sono fidanzate o sposate con altri uomini.
Ritrovarsi single a trent’anni anche per l’uomo non deve essere considerato un problema. La vita è una cosa meravigliosa dato che quando meno te lo aspetti presenta delle occasioni che devono essere prese. Ovviamente bisogna creare le condizioni per non rimanere ancora single. Innamorarsi è sempre possibile, ma non pensate di trovare una persona grazie ad incontri online, o attraverso i social network. Il contatto relazionale reale è fondamentale, parlare con le persone ci fa crescere potendo condividere espressioni e sensazioni che un messaggio o un post non possono esprimere.
Quindi uscite, fate attività, iscrivetevi a un centro fitness o a gruppi culturali e soprattutto credete in voi stessi. Trovare una donna è possibile, basta considerare che non esiste quella ideale e quindi allontanate gli stereotipi o i canoni impossibili, pensando con il cuore tutto quello che vivete.
Perché si è single a 30 anni?
Se a trent’anni si ha ancora una vita da single può essere per tre principali condizioni:
I sigle per scelta
Sono gli uomini e le donne che nella loro vita hanno coscientemente scelto di avere una vita da single e quindi sono ancora single per loro scelta, sia perché forse fino ad ora non hanno trovato la donna e l’uomo che considerano adatti alla loro vita, sia perché non hanno pensato all’amore come aspetto primario della loro esistenza.
Non sono egoisti, ma semplicemente hanno posto nella loro scala di valori l’innamorarsi e la famiglia non tra i primi posti. I single per scelta vedono il loro status come qualcosa che può essere modificato in ogni momento , basta una loro scelta, e quindi non vedono l’essere ancora single come un problema. I single per scelta hanno buoni motivi per decidere di rimanere ancora single dato che non sempre i rapporti di coppia sono semplici. Un single considera un vantaggio, evitare i litigi con un altra persona.
Se si è soli, non si deve rendere conto a nessuno. Il creare una famiglia viene considerato una forma economica che porta a non poter risparmiare soldi. Infatti vi sono le uscite ricorrenti, le cene, l’andare al cinema e a teatro. Se si ha una vita da single si sceglie di uscire quando si vuole. Dal punto di vista fisico, si può avere relazioni amorose con più uomini e donne, senza però dover per forza mantenere un rapporto continuativo.
Non sono previste le cene con i parenti o ricordarsi di anniversari o compleanni. L’unica data da ricordare è quella del proprio compleanno. Si ha a disposizione più tempo libero da dedicare solo a se stessi. Se si ha una vita da single si può fare quello che si vuole;
I single per esperienze negative
Vi sono persone che invece non vorrebbero ritrovarsi single, perché desiderano l’amore e una vita in famiglia, ma non riescono più a fidarsi dei rapporti con le altre persone sia di sesso maschile che femminile per colpa di tradimenti passati o di esperienze negative.
Questo le porta troppo spesso a razionalizzare e perdere le occasioni di conoscere altre persone per quello che sono, semplici conoscenze, dato che spinti dal timore razionalizzano e schematizzano ogni avvenimento, in base alle esperienze passate. In questo modo creano un circolo continuo senza riuscire a innamorarsi o a rompere la loro vita da single.
Acquisire sicurezza in se stessi e pensare che comunque noi valiamo e che le persone non sempre sono negative potrebbe essere un passo per rompere questo status. Ricordate che nella vita l’amore può essere un rischio perché si apre il cuore a un altra persona, ma con se porta anche una nuova vita piena gioia e felicità che avete diritto di vivere. Il rischio può valere tutto questo;
I single per forza
Infine vi sono color che si trovano single a trent’anni per causa di forza maggiore e contro la propria volontà dato che non vogliono una vita da single. Spesso capita di sentire la disperazione di una donna o di un uomo, lasciata o lasciato pochi giorni prima di un matrimonio, o di una coppia di giovani che cresciuti insieme dalla giovane età, dopo quindici anni di fidanzamento si lasciano.
All’inizio vi è incredulità perché non si riesce a comprendere il motivo per cui non si è più accettati. Poi si passa alla fase di accettazione soprattutto quando si capisce che il nostro ex da single è di nuovo immerso in una relazione. Si passa così a criticarsi considerando che la propria vita non ha senso, che appare un fallimento per gli anni trascorsi e persi. Infine arriva il momento dell’apatia e la chiusura in se stessi.
Vivere queste esperienze è normale, ma si deve anche considerare che la vita non finisce a trent’anni, ma che forse l’esperienza vissuta fino ad ora ci permetterà di scegliere nel miglior modo il prossimo amore.
Una statistica recente sui rapporti di coppia evidenzia che tra la rottura di una relazione seria e l’istaurarsi di un altra passano come minimo cinque anni. Rammentiamo che queste sono solo statistiche e innamorarsi non è prevedibile ma può capitare all’improvviso.
Rompere lo status di single
Se volete essere single a 30 anni, potete farlo benissimo, basta che sia una scelta vostra e che non sia dettata da paure o timori di non essere all’altezza di un rapporto con altri individui.
Alcuni criticano le persone per la loro vita da single, giudicandole erroneamente come uomini e donne che hanno dei problemi sociali, dato che l’essere umano è un animale sociale e che il suo fine è quello di vivere con un altra persona e di creare una famiglia. Sono degli stereotipi sociali.
L’essere umano è un animale eccezionale proprio per la sua diversità. Vi sono persone che desiderano vivere da sole, anche se mantengono rapporti sociali con tutti e hanno attività amorose. Sono uomini e donne molto equilibrati e di grande spessore sociale e intelligenza. Così come tutti noi abbiamo diritto di amare e di innamorarci. Quindi rompere lo status di essere ancora single è possibile, basta credere in se stessi e vivere la vita in pieno ogni giorno.